Tesi di Laurea
La fotogrammetria digitale multi-temporale d'archivio per l'analisi delle variazioni planimetriche costiere

INTRODUZIONE.



Dai prodotti della fotogrammetria si possono estrarre degli elementi georiferiti che sono compresi in due macro-aree, nella prima abbiamo le coordinate dei punti, quindi entità puntuali, nella seconda le entità geometriche, siano esse vettoriali o poligonali. La topografia, ed in particolare la restituzione fotogrammetrica, annovera sempre il dato georiferito, altrimenti andrebbe a cadere uno dei suoi pilastri fondativi: la misura dell’oggetto come sua identificazione spaziale. All’interno di quest’ambito andremmo ad operare in tre aree di studio (Fig. 3.1), in particolare si porrà attenzione al tracciamento della linea di costa, o più precisamente, della linea di riva. La differenza nella dizione non è un puro esercizio esteta della lingua, ma costituisce una differenza sostanziale, che si traduce in una diversa interpretazione nella posizione spaziale dell’entità geometrica considerata.

Si accennerà al metodo di formazione del dato primario, traducendo in pratica gli aspetti teorici visti al capitolo precedente. Ma oltre a questo si introdurranno, in modo succinto, gli aspetti ed i limiti della fotogrammetria d’archivio. Il presente lavoro si integrerà con altri studi preesistenti, considerando nuovi metodi di rilievo, e la loro validità ed utilizzabilità. Sarà inoltre portata all’attenzione del lettore le problematiche, anche di ordine pratico, che si sono appalesate durante quest’opera di analisi. Una parte della base dati, è costituita da cartografia storica, la cui georeferenziazione è attività estranea alla fotogrammetria classica, in senso stretto, ma non all’analisi evoluzionistica delle linee di costa, quindi saranno introdotti alcuni concetti che ne supporteranno l’uso. Allo stesso modo, si potrebbero dedurre le stesse conclusioni a riguardo dei voli aerei di rilievo fotografico militare; i metodi utilizzati per rendere fruibili questi dati fanno parte delle normali tecniche di proiezione affine, quindi non farebbero parte della tecnica fotogrammetrica in senso stretto. Ma nella comune tradizione, spesso, si utilizza in modo estensivo il significato di tale termine, ad indicare più la somiglianza dei prodotti finali, siano essi delle immagini ortorettificate, o semplicemente raddrizzate.   

Fig. 3.1 – Aree di studio.